edilizia popolare nella Vienna Rossa

Karl Marx-Hof

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urante il periodo tra le due grandi Guerre Mondiali, prima dell’avvento del nazismo, la capitale austriaca ha vissuto un momento storico con il governo socialdemocratico,  noto con il nome di Rotes Wien (Vienna Rossa). Si sviluppò una sorta di “socialismo reale” con la regolamentazione della giornata lavorativa in otto ore, l’aumento dei sussidi di disoccupazione, la fondazione della Camera del Lavoro e maggiori diritti per il proletariato.

Karl Ehn

L’architetto Karl Ehn (1884-1957)

Nacque quindi una nuova forma di architettura residenziale con la costruzione di case popolari per dare un tetto a decine di migliaia di persone stremate dopo la guerra: i cosiddetti Gemeindebau, edifici-dimora per le famiglie della classe operaia (furono costruiti circa 60.000 nuovi alloggi in meno di un decennio), che restano ancor oggi un modello abitativo unico.

Tra queste la più nota è certamente il Karl Marx-Hof, un unico edificio residenziale continuo, che contiene 1.382 appartamenti dislocati su una superficie lunga 1.1 chilometri, inaugurato nel 1933 su progetto dell’architetto Karl Ehn. Ad oggi viene considerato la casa popolare più lunga del mondo, giunta integra fino ai tempi nostri.

In ogni appartamento c’era il gabinetto con l’acqua corrente e balconi, allora ritenuti un lusso.
Nel gigantesco edificio si vedono imponenti arcate all’ingresso e possenti torri, coronate da figure in ceramica, ampi spazi verdi e cortili interni. Questa “città nella città” disponeva di numerose strutture comuni: lavanderie, docce pubbliche, asili per i figli degli abitanti, studi medici, caffè e un ufficio postale.

Karl Marx-Hof
by Travel with Manfred 2020

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